ALCUNI CONSIGLI PER IL VOSTRO OROLOGIO



dividerò il tutto in tre sezioni:


da polso


da tasca


pendoleria

 

 

Come prima cosa devo rammentare che un buono ed onesto rapporto con il vostro riparatore è la prima cosa da ottenere; di conseguenza, sappiate che l’orologio preciso è un illusione che l’uomo rincorre da svariati anni, ed anche con l’evento dell’elettronica in orologeria non si è risolto questo problema anche se si sono ottenuti buoni risultati.


“Forse che Dio volle così? A voi la risposta, a me solo il dovere professionale per darvi consigli utili al fine di rendere più contenti voi ed avere meno problemi io”.


Ricordate che la buona manutenzione del vostro orologio, come del resto tutte le macchine, visto che è di ciò che si tratta l’oggetto che avete al polso, va a vantaggio della durata del vostro CONTATEMPO e della durata della sua vita.


Analizziamo alcuni aspetti del vostro orologio



Se l’orologio è in cassa classica ed è il tipico orologio anni ’30 - ’60 con il fondello (coperchio inferiore che chiude la cassa) a pressione e non a vite ricordatevi che non è resistente all’acqua e che incorpora un numero esagerato di posti nel quale la polvere entra, immaginiamo l’acqua, quindi leviamolo dal polso quando ci laviamo le mani, e consiglio, riponiamolo in tasca e non appoggiamolo dove capita, quando ci verrà in mente di lui non sarà sul lavandino dell’autogrill (se ancora la è) ma con noi.
Così facendo prevenite molte ossidazioni di ruggine di molte parti del movimento tra le prime tutte quelle della parte subito adiacente alla corona di carica (pirolino che girate per caricare l’orologio) del suo albero e di tutto il gruppo di leve e bascule relative denominato della “messa allora” (regolazione delle lancette ).
Se invece l’orologio era previsto impermeabile tutto ciò è meno probabile.


"Ricordate che non è sempre vero che un orologio sia impermeabile solo perché c’è scritto sul fondello water resistent o waterproff".


Per verificare ciò esiste più di una macchina a disposizione degli orologiai, ed a tale proposito è buona regola far provare periodicamente questa caratteristica almeno quando si prevedano periodi di permanenza in acqua frequenti (vacanze estive), l’impermeabilità non è cosa certa e data e può venire a meno quando non ve lo aspettate.


A tale proposito mi sembra utile darvi un consiglio nel caso vi trovaste nella disgraziata situazione di accorgervi che è entrata acqua nel vostro orologio.


La prima cosa a cui dovete pensare è rivolgervi ad un orologiaio subito e farlo pulire al più presto, sappiate che bastano solo due ore per ridurre un orologio invaso da acqua salata in un blocco di ruggine.


Se ciò si rivelasse impossibile od a lungo termine, come temporaneo rimedio si può chiudere il nostro orologio in un barattolo di vetro completamente pieno di olio qualsiasi, meglio se minerale, ed al più presto dare il tutto al vostro orologiaio di fiducia che si metterà sì le mani nei capelli ma avrà qualche possibilità di recuperarvi l’orologio, visto che così facendo avrete limitato l’ossidazione almeno della parte meccanica, non quella del quadrante per esempio, la cui rovina è praticamente immediata per contatto con l’acqua.
Meglio ancora se non fidandovi del riparatore che avete trovato ma non conoscete, ve lo fate aprire ugualmente e così aperto lo annegate nel barattolo.
Non pensiate di asciugare voi l’orologio con l’asciugacapelli fareste più guai di quelli già fatti.
Disgrazie a parte è buona regola non immergersi immediatamente dopo un’esposizione lunga al sole con l’orologio troppo caldo, l’improvviso raffreddamento della cassa e del vetro se di plastica potrebbe non riproporre nelle stesse condizioni di impermeabilità dell’orologio dovuta alla non aderenza e coesione dei vari materiali dilatati per esempio tenuta del vetro con la cassa.



Ad ogni sostituzione del vetro fate controllare l’impermeabilità, alcuni vetri in policarbonato possono essere lucidati se con graffi (a discapito dello spessore) ma recuperati e non necessariamente sostituiti.
A tale proposito, la sabbia crea graffi a volte profondi difficilmente recuperabili anche su casse in acciaio, se potete andate in spiaggia con orologi di plastica “usa e getta” è sicuramente meglio.
Non è certo ambiente adatto quello della sauna od il bagno turco, l’eventuale pulizia del bracciale se di metallo viene fatta dai laboratori con il supporto di lavaggi ad ultrasuoni e da professionisti, voi potete solo in parte raggiungere tale scopo utilizzando un vecchio spazzolino da denti.
E' da sfatare la credenza che facendo la doccia con indossato l’orologio si pulisca anche il bracciale.
Acqua a parte, per principio tenete qualsiasi pezzo che si possa occasionalmente staccare dal vostro orologio tipo corona di carica, vetro, ghiera che tiene il vetro, pulsanti ecc... e datelo al vostro riparatore al momento che chiedete la sostituzione.


Ponete attenzione alle vibrazioni create da utensili, da un pezzo fatto su ciotolato in bicicletta o da una partita a tennis, sappiate che tutte le vibrazioni si ripercuotono all’interno dell’orologio a spostando la racchetta di regolazione dove vuole il fato e non dove l’aveva posizionata l’orologiaio.

Non lamentiamoci se dopo l’orologio non è più esatto come prima!
Tenete d’occhio lo stato di conservazione del cinturino e pretendete che si ponga attenzione ad ogni suo cambio alle pompette o (barrette di tenuta) che lo trattengono alla cassa anche se a ciò dovrebbe pensarci chi vi fa tale sostituzione.
Non comprate cinturini che siano troppo larghi tra le anse della cassa rischiereste di perdere l’orologio. Ad esempio, se lo spazio è di 18 mm il cinturino deve essere largo 18 mm.


Avvicinandoci ai problemi del cronografo si inizi a considerare la foggia dei tasti.
I più comuni sono aperti periscopici nella cassa, di forma (ad oliva o rettangolari) a pompa, così chiamati per la loro forma tipica, a vite come ulteriore protezione ad acqua e polvere.
Con i primi non si ha assolutamente la tenuta a polvere e acqua, c’è solo una leggera battuta interna, che chiude gli spazi di scorrimento tra cassa e tasto ed a volte neppure quello.
I secondi quelli a pompa sono nei confronti dell’acqua più affidabili ammesso che si verifichino le guarnizioni interne allo stesso, quelli a vite aggiungono un serraggio ad eventuali azionamenti del tasto oltre che ad un filetto meccanico che fa da tenuta ulteriore, ammesso che il tasto sia serrato, come pure va serrata la corona di carica se a vite (tipo Rolex) per intenderci.


Va ricordato che il cronografo è una funzione occasionale e come tale va usata occasionalmente, l’uso permanente di tale funzione va a discapito della precisione del vostro orologio in quanto si vanno a sommare una serie di ruote con i relativi attriti alla parte principale del movimento, attriti che se di grande entità possono arrestare l’orologio.



Se azionando il cronografo si verificassero blocchi dei tasti non spingete ulteriormente potreste danneggiare le leve o altre parti della cronografia irrimediabilmente ed in cronografi d’epoca obbligare l’orologiaio a ricostruzioni onerose per voi.
Non usate i tasti di cronografia con l’orologio bagnato potreste pompare all’interno quella goccia d’acqua appoggiata nella battuta del medesimo.


Parlando di riparazioni accertatevi che sia il laboratorio a cui consegnate l’orologio ad eseguire il lavoro e rammentate che in “Svizzera non torna nulla” come invece il più delle volte vi sentirete dire!



Non abbandonate il vostro orologio oltre il tempo prefissato della riparazione, ciò va solo a vostro discapito, una volta riparato l’orologio va provato sul vostro polso, l’orologiaio oltre a quello che gli serve non carica per voi l’orologio tutti i giorni ed in molti laboratori oltre i tempi necessari per la riparazione ed alcuni lasciati per il ritiro dell’oggetto non si rendono responsabili della detenzione del medesimo per eventuali furti smarrimenti o rapine.


Per quanto concerne gli orologi da tasca molto può valere per quanto detto poc’anzi per gli orologi da polso.



Alcune differenze si possono considerare per gli orologi da tasca, tipo: la pulizia e l’eventuale lucidatura della cassa specialmente se d’argento la si può effettuare con apposite ovatte già impregnate di polish avendo l’accortezza di manipolare l’oggetto a pochi centimetri dal piano di un tavolo possibilmente ricoperto da una soffice tovaglia si eviterà in questo modo che allo scivolamento tra le mani dell’orologio quest’ultimo non debba accusare colpi violenti; non si usi comunque prodotti liquidi dove la cassa e l’orologio insieme vengano immersi (per ovvi motivi di allagamento) e sono altresì da escludere prodotti cremosi “SIDOL” e similari, poiché seppur buoni prodotti non fanno al caso nostro, in quanto lascerebbero negli interstizi di eventuali lavorazioni a sbalzo della cassa residui visibilmente fastidiosi e difficilmente asportabili, di pietra pomice o altri abrasivi solitamente contenuti in questi pulitori per metalli usate ovatte impregnate di sostanze chimiche decapanti o di feltri creati per lo scopo.


Particolare attenzione si ponga nel caricamento dell’orologio da tasca, specialmente se si ha a disposizione una corona di carica di grosse dimensioni, pensiamo che più grossa è la corona di carica più si ha a disposizione una leva maggiore a parità di forza applicata sull’albero centrale di carica.


Risultante una maggiore possibilità di rompere o strappare la molla di carica.


Cercate quindi di trattenere tra le dita la corona di carica quel tanto che basta poiché la stessa non scivoli tra le dita, avremo in questo modo una sensibilità maggiore e avvertiremo subito la molla completamente caricata. Assolutamente è da evitare il contrario dell’operazione, cioè trattenere solidamente in mano la corona e girare l’orologio, per quanto vi possa far sorridere la cosa, sappiate che ciò avviene spesso e volentieri non solo per gli orologi da tasca ma anche per piccole sveglie.


Nel momento in cui si rimette l’orologio all’ora giusta, si ponga attenzione ad eventuali incespicature sul quadrante o sovrapposizioni delle lancette; qualsiasi cosa si interponga a questa operazione non si forzi ulteriormente.
Per quanto riguarda il quadrante se accessibile non si usi per pulire né solventi né acqua, né tanto meno pezzuole di qualsiasi materiale: si rischierebbe con un panno di strappare le lancette e di rovinare la numerazione.


L’anticipo o il ritardo dell’orologio da tasca, proprio perché più facilmente apribile rispetto a quello da polso, non deve essere fatto assolutamente dal possessore, bensì dall'orologiaio, si sappia che tale regolazione si trova nella parte più delicata dell’orologio, il suo cuore
.


Oltremodo una chiusura ben fatta da parte dell’orologiaio prevede della cera o del grasso siliconico nella battuta di chiusura della cassa al fine di evitare che con gli sbalzi termici la cassa dilatandosi aspiri come un polmone dall’esterno meno polvere possibile.
La moneta nella tasca rovina a volte irrimediabilmente con ammaccature e graffi le casse che quasi mai vengono messe nel “panciotto” come una volta.


"Consiglio spassionato a molti collezionisti è quello di non andare al lavoro con un orologio da tasca d’alta epoca solo per poterlo esibire, l’uso di tali oggetti deve essere occasionale e non frequente, non tralasciamo le usure dei perni e di tutto il resto, in pratica non andiamo al lavoro con una “Balilla” d’epoca usiamo ”un utilitaria dei giorni nostri”.


Tornati a casa dal lavoro, ci ritroviamo in casa con la nostra pendola d’epoca e per lei ci sono altre considerazioni da fare.
Anche se di forma ed aspetti diversi ci sono consigli comuni per tutte le pendole.


Partendo col considerare l’esterno del mobile sappiate che il mobile del pendolo è a tutti gli effetti come un mobile d’antiquariato in genere e quasi sempre se non moderno lucidato a gommalacca. Vernice usata ai tempi ed oggi dai restauratori per rinfrescare le lucidature d’epoca sensibile ad umidità, calore, alcool e solventi in generale, ivi compresi quelli per pulire vetri ed ottoni, in quanto i primi contenenti quasi sempre alcool ed i secondi ammoniaca. Pulite comunque con prodotti appositi il mobile periodicamente come vi può consigliare il vostro restauratore e fate ciò con l’orologio a pendolo appoggiato su di un tavolo se è solitamente appeso e prima di staccarlo dal muro levate il pendolo con la sua asta, l’asta del pendolo se rimane attaccata potrebbe fare oscillare lo stesso oltre la sua ampiezza di oscillazione normale causando rotture nel movimento oppure portandolo “fuori battuta” come dicono gli orologiai ed avere poi il famoso orologio a pendolo che va solo se appeso storto.


Come le lancette dell’orologio da tasca prima menzionato anche per le pendole si deve porre lo stesso riguardo, non spolverate mai il quadrante e le lancetta con stracci usate se necessario un pennello e usatelo dal centro verso l’esterno, la stessa precauzione va adoperata per mobili intarsiati o addirittura i tipi “boulle” il cui intarsio è di ottone e tartaruga, il primo appiglio dato allo straccio da modo allo stesso di strapparvi l’intarsio.



Se dovete pulire i vetri della vostra pendola usate eventualmente i prodotti vari spruzzati sullo straccio e non sul vetro evitate di spruzzare sulla lucidatura i prodotti come già detto.



Prima di pulire gli ottoni chiedete al vostro restauratore se sono dorati od addirittura zapponati (rivestiti di una pellicola trasparente protettiva) nel caso sappiate che non vanno puliti con nulla, ma solo spolverati a secco.
Non spostate mai gli orologi a pendolo con il pendolo attaccato e se ci sono pesi attaccati.
Evitate se l’orologio è da appendere di posizionarlo sopra un calorifero ed appendetelo ad una altezza facile per caricarlo.
Il gancio che reggerà l’orologio non deve essere perpendicolare al muro ma inclinato verso l’alto in modo tale che il peso stesso dell’orologio porti lo schienale ad appoggiarsi completamente ed a non rimanere scostato nella parte alta.
Se avete un pendolo a colonna verificate che aprendo l’antina rimanga stabile ed in ogni caso se esistono bambini in casa assicurate la parte alta della pendola nella parte posteriore con un gancio a muro ed uno spago eviterete la caduta accidentale della pendola se urtata.


Osservate che il pendolo oscillando non strofini da nessuna parte, e non preoccupatevi particolarmente se lo vedrete oscillare di più da una parte che dall’altra.


Se l’orologio non dovesse funzionare sappiate che non è sovraccaricandolo che si risolve il problema anzi molto spesso si peggiora la situazione oltre che a rovinare la molla.


Dopo un periodo lungo di non funzionamento non caricate mai subito tutta la molla date solamente tre o quattro giri alla chiave e solamente il giorno dopo caricatela completamente farete in modo che le lubrificazioni specialmente quelle contenute nel bariletto della molla raggiungano tutte le parti dovute
.


Quando rimettete all’ora giusta la pendola spostate le lancetta dei minuti automaticamente quella delle ore vi seguirà proporzionalmente e solo in senso orario.


Girando le lancette quando si passa nel punto in cui si deve sentire la suoneria fermatevi ed aspettate che questa finisca di suonare potreste se andate avanti sfasare la suoneria e potreste trovarvi nella situazione poi di udire un numero di colpi non giusto con quello che vi segnano le lancette.


Ci sono anche orologi che non hanno questo problema ed in tal caso è cosa che gli orologiai di solito vi dicono (se si ricordano) quando ritirate la pendola dalla revisione.

Anche i quadranti delle pendole sono sensibili a deterioramenti per uso improprio di solventi o detergenti spolverateli con il pennello asciutto e basta.
Quando caricate una pendola che sia a pesi od a molle rilasciate la chiave o la catena accompagnandola eviterete strappi alla ruota cricco che potrebbe rompersi creando a volte seri problemi alla mano che non ce la farebbe a reggere la spinta contraria della molla.


Come ultima considerazione anche se  molte altre se ne potrebbero fare, più cose ricorderete di ciò che ho scritto e meno io e miei colleghi lavoreremo.


Grazie!

Cristiano Lini



23 ottobre 2001 - copyright C. Lini - www.oldtime.it